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Camminare per la strade della Cina porta spesso ad incontrare situazioni esilaranti o che dal nostro punto di vista, sono alquanto lontane dalla routine a cui siamo abituati. C’è infatti una discreta concentrazione di personaggi vagamente felliniani che popolano le strade e colorano piacevolmente la popolazione locale.
Se capita un guasto, piccolo o grande che sia, all’impianto elettrico, alle tubature, alla caldaia: qualunque sia l’emergenza che richiede la presenza di un operaio specializzato, bé, può essere domenica, lunedì, notte fonda o mattina vergognosamente presto, non importa, in Cina ci sarà sempre qualcuno pronto ad intervenire. La settimana lavorativa infatti ha la durata di una settimana e la giornata lavorativa, ha la durata di… una giornata.
Non c’è problema che non sia affrontabile, e dove non si arriva con i mezzi a disposizione, ci si inventa un modo alternativo o semplicemente si fa senza mezzi. Perciò, se bisogna fare ordine tra i fasci di cavi che corrono paralleli alla strada, se questi fasci di cavi si trovano molto in alto, cosa mai ci potrà servire? Una scala? C’è. Delle fascette? Ci sono. Un supporto di sicurezza? Vabbè dai non succede niente, è solo qualche metro. Un supporto morale? Presente, ti aspetta sotto. Se cadi non fa finta di niente, promesso. Che dire, è la legge del “poche storie”: si agisce. Anche se si tratta di vestire i panni del funambolo per un po’ e restare sospesi a tre metri sperando che il fascio di cavi che ti regge non si apra sotto il peso delle troppe scodelle di riso mangiate.
Quando invece il compito che ci compete è la fluidità del traffico di un passaggio pedonale nelle ore di punta, qui bisogna fare sul serio. Infatti la Cina ha una forza di grande impeto da non sottovalutare: si tratta del potere della massa, ciò che è capace di interrompere il traffico o di prolungare un verde al passaggio pedonale all’infinito. Se capita che i pedoni decidono che non hanno più voglia di aspettare, si riversano massicciamente senza soluzione di continuità sulla strada e, a meno che il guidatore non sia intenzionato a fare una strage, si deve necessariamente fermare. E garantito che lo farà perché in fondo, tutti gli autisti si aspettano di vedersi attraversare la strada in qualunque momento da nuvole di camminatori sregolati. Tranne, e soltanto quando, chi si occupa di regolare il traffico dei passaggi pedonali ha preso il proprio lavoro come una missione di pace delle Forze dell’ONU. A quel punto, armato di solo fischietto e bandierina rossa, saprà fermare i contravventori, accelerare i ritardatari, fare girare i tacchi ai furbetti o scattare a tutto gas gli scooter e i motorini quando è il loro turno. Perché, un operatore del traffico serio sa che il passaggio pedonale in Cina non è governato dalla legge del rosso ma dalla fretta dei passanti: il suo obiettivo sommo sarà di rendere quei dieci metri quadrati di asfalto a lineette, un paradiso svizzero di onestà e adempimento delle leggi dell’ordine e del semaforo.