Non solo biblioteca

Sul fatto che l'occupazione principale di uno studente sia lo studio non ci piove. Ma é vero che gli studenti non fanno altro? Non é forse altrettanto importante curare e sviluppare l'aspetto sociale della nostra vita?

La piccola cittadina di Bolzano, la quale conta una manciata in piú di centomila abitanti, é stata per tanti anni definita la cittá dormiente. Soprannome indubbiamente piú che meritato viste le poche opportunitá che offriva agli studenti ed ai giovani bolzanini. Nelle gelide notti invernali era impossibile trovare qualcuno in giro o qualcosa di aperto dove fare due chiacchere in compagnia.

A partire dall'apertura dell'Università e dal conseguente largo afflusso di studenti in cerca di svago, le cose sono cambiate eccome. Un significativo cambiamento é stato possibile anche grazie all'aiuto delle associazioni studentesche che si sono date da fare per rendere la cittá piú attiva.

Particolarmente concentrata sulla socializzazione tra studenti é l'associazione Uni-party, la quale organizza durante tutto il corso dell'anno eventi di aggregazione come aperitivi e feste per studenti. L'associazione é interamente formata da studenti volontari che fanno questo "lavoro" ricevendo in cambio solo la soddisfazione di vedere la cittá dormiente svegliarsi.

Oggi giorno infatti le cose sono radicalmente cambiate e la cittá offre diverse opportunitá per i piú svariati gusti. Per quanto piccola la cittá non ha nulla da invidiare a cittá piú grandi e con un numero di studenti molto piú elevato. Ad esempio l'ormai affermato Giovedí universitario con locali che offrono prezzi studenteschi.

Ho scelto proprio oggi per parlarvi della nuova vita universitaria bolzanina perché oggi, 21 Novembre, si svolge uno degli eventi piú attesi dell'anno presso UNIBZ: la festa all'interno dell'università. Incredibile ma vero, una volta l'anno l'ingresso ed i corridoi delle nostre facoltá vengono trasformati in un vero e proprio Dance floor grazie ad un impressionante sistema di luci ed audio. Succede tutto in una notte, dopo l'ultima lezione del venerdí inizia il montaggio, si festeggia e per la prima lezione del Sabato i corridoi tornano alla loro normale mansione. Affascinante!

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Un weekend a Vallendar

Un weekend a  Vallendar

Dal 6 al 9 Novembre ho trascorso un emozionante weekend presso Vallendar, nei pressi di Coblenza, Germania.

In tale data si sono svolti i celebri EUROMASTERS 2014, il più grande evento sportivo per business schools europee. La manifestazione accoglie ormai da più di quindici anni oltre 2000 studenti provenienti dalle più importanti business schools di tutta europee. L'organizzazione è guidata da un gruppo di 30 studenti della WHU otto beisheim school of management, università che ospita l'evento.

Quest'anno, dopo un anno di assenza anche la Libera Università di Bolzano (LUB) ha partecipato all'evento con una squadra di calcio a 5 ed una di pallavolo. La squadra mista di pallavolo si è particolarmente distinta nella sua competizione raggiungendo la fase finale ed essendo infine purtroppo eliminata dall'università di Praga. Altre competizioni sono state il basket, il calcio femminile, la voga e il cheerleading contest. La LUB è stata, assieme alla Bocconi Milano, l'unica rappresentanza italiana. 

La manifestazione si spinge però molto oltre la semplice competizione studentesca. Durante l'arco di tutti e tre i giorni è infatti possibile svolgere colloqui di lavoro in una situazione informale (speed-dating) con le aziende partner dell'evento quali Credit Suisse, Bertelsmann e molte altre. I partecipanti posso così creare nuovi rapporti di lavoro ma non solo.

Gli studenti vengono infatti ospitati da altri studenti nelle loro abitazioni, dove hanno la possibilità di conoscersi e confrontarsi.

Il clima internazionale che si respira durante il corso di tutto l'evento è davvero notevole. E' in momenti come questi che ci si sente veramente "Europei".

Una nota di merito va infine agli organizzatori di questo evento, giovani studenti come me, e interamente volontari. Questi infatti nel corso degli anni hanno raggiunto un livello di organizzazione e di efficienza invidiabile. A partire dai trasporti fino ai pasti, gli sport e l'aspetto ludico sono stati curati nei minimi dettagli con estrema professionalità. Stupefacente è stata la location della festa conclusiva dell'evento: per l'occasione è stata svuotata completamente una piscina e trasformata in una vera e propria discoteca.

Questa è stata per me la prima volta in cui ho partecipato agli EUROMASTERS ma mi auguro di avere la possibilità di rivivere ancora momenti unici come questi.

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Arbitrare, che passione!

Arbitrare, che passione!

Arbitrare,che passione!

Che lo sport sia un'attività importantissima nella vita di tutti è oggi giorno un pensiero da molti condiviso. Una sostanziale differenza però vi è ancora nel modo di vedere e considerare alcune attività sportive.

Una tipica domanda che i parenti domandano alle tradizionali cene natalizie è :“che sport fa il ragazzo?“ Se la risposta è calcio, basket, pallavolo più che tennis nulla di insolito. Buffa è la reazione quando la mia risposta è “io faccio l'arbitro.” Spontanea e genuina risposta è “Perchè? Ma chi te lo fa fare?”

La mia risposta è la passione per questo sport. L'arbitraggio è per me il mezzo che mi permette di vivere in prima persona la mia passione, il calcio. Ogni domenica in un campo diverso ma sempre con la stessa voglia di decidere e fischiare guidati dal senso di giustizia.

La giornata dell'arbitro inizia già il Sabato, quando si rinuncia alla notte brava con gli amici e si va a dormire presto. Domenica sveglia presto e pranzo alle 11. Pranzo ovviamente tutt'altro che domenicale; pasta al pomodoro, crudo e grana. Giusto il tempo di fare la borsa, mettersi la rigorosa cravatta e si parte. Al campo non posso contare sui compagni di squadra; sono io, il mio fischietto e le mie motivazioni. Spesso siamo indifferenti alle intemperie; pioggia, neve o vento che sia: si gioca!

L'Associazione Italiana Arbitri (AIA), della quale sono associato dal 2010 mi ha dato tanto, facendomi crescere e acquistare sicurezze. I principi che guidano gli oltre trentamila fischietti italiani sono gli stessi nelle svariate sezioni arbitrali da Aosta fino a Palermo: onestà, correttezza, neutralità.

L'arbitraggio è stato per me una scuola di vita, un viaggio formativo che tuttora prosegue e continua ad arricchire la mia personalità. Una delle prime partite in cui sono stato visionato, l'osservatore mi disse che per essere un buon arbitro bisogna ancora prima essere un buon uomo. Ogni Domenica prima del fischio d'inizio mi ripeto ancora questa frase.

Mi piacerebbe ora rivolgere un invito a tutti voi che mi leggete ad unirvi alla nostra associazione. Spero di avervi convito che a differenza di come spesso la pensano i tifosi, arbitrare è bello. Le sensazioni che si vivono in campo sono uniche e speciali. Se hai voglia di darti da fare, inseguire un sogno e ottenere soddisfazioni, non aspettare altro, ti stiamo aspettando!

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Mi affaccio alla finestra e vedo...

Mi affaccio alla finestra e vedo...

Mi affaccio alla finestra e vedo..

Venerdì 24 Ottobre, un Venerdì mattina soleggiato, come spesso accade in quel di Bolzano-Bozen. Il capoluogo altoatesino si classifica infatti sempre in cima alle classifiche per numero di giorni di sole annui, in molti anni addirittura più di trecento. 

La vista mozzafiato della foto è la vista che si ha dal sesto piano della Libera Università di Bolzano. La nostra università ha pensato bene di assegnare il piano più bello proprio a noi, gli studenti. Ed è così che le sedi delle associazioni studentesche si trovano proprio qui, al sesto piano del famoso edificio F.  

Mi fermo un attimo ad osservare i particolari del paesaggio. Il sole mi scalda la braccia, nonostante il vento autunnale spiri intenso. In alto a sinistra si nota parte del gruppo dello Sciliar-Schlern già coperto dalla prime nevi. A questo si affianca il massiccio del Catinaccio-Rosengarten, imbiancato anche questo. Notevole è il contrasto tra le vigne a terrazza, ancora floride e verdi, e la immense Dolomiti.

Oggi la vita vive a ritmi troppo elevati per queste cose. L'uomo moderno non ha più tempo per riflessioni di questo tipo. Non apprezziamo più sensazioni forti, come quelle che la montagna può darti. La natura non è ne cool ne tanto meno social. Troppo spesso ci lamentiamo, siamo stressati, facciamo cose che non vorremmo fare. Forse sono ad essere troppo nostalgico e forse anche un po' romantico. Mi affaccio alla finestra e osservo. Mi fermo, mi alieno, mi lascio trasportare dalle emozioni che la natura mi trasmette. Volo lontano da tutto e tutti. Sogno.

Apprezzo quanto abbiamo, quanto di bello il nostro paese, il Belpaese ci offre. Diciamocelo, viviamo in un mondo meraviglioso.

Il mio sogno dura poco. I piedi tornano a terra. La prossima lezione sta iniziano, il mondo torna quello di sempre, splendido.

 

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