By Andrea Stratta on Domenica, 23 Novembre 2014
Category: Vivere in Belgio

Le 12 fatiche di Asterix - Parte 1

Quando partii dall’Italia due anni fa (Un'avventura...), detti per scontato che la ricerca di un lavoro sarebbe stata difficile. Misi in conto alcuni problemi che avrei dovuto affrontare: la lingua, l’aumento del flusso migratorio verso i paesi del nord Europa, il clima e, soprattutto, la famigerata burocrazia belga. 

Valutare i pro e i contro di una decisione così importante come quella di trasferirsi in un Paese nuovo è fondamentale. Aiuta ad arrivare preparati spiritualmente e logisticamente. Consente di risparmiare tempo e ottimizzare le risorse.

Ma come normalmente accade, tra il pensare e il fare… c’è di mezzo “e il”. 

Io sono venuto per cercare lavoro come vivaista o giardiniere. Ho un bagaglio di esperienza di tre anni nella riproduzione di rose antiche. Giardinaggio ne ho fatto parecchio. 

Sono giunto in Belgio consapevole di conoscere un po’ di francese, di inglese e anche la lingua di Dante. Supponevo che l’italiano non sarebbe stata la mia carta vincente e davo per scontata la necessità di ampliare le mie abilità linguistiche. Ovvio, direte voi: vai a vivere a Bruxelles, il francese lo devi sapere! Quello che normalmente sfugge, a me per esempio è successo, è l’ordinamento dello stato:  il Belgio è una monarchia federale, suddiviso in tre regioni linguistiche, di cui Bruxelles è la capitale. Tre regioni linguistiche! Tre lingue. 

L’affare si complica: c’è il francese della comunità vallona, c’è il fiammingo (l’olandese per intenderci), e pure il tedesco. Tra fiamminghi e valloni non corre assolutamente buon sangue. La comunità germanofona è confinata a ridosso del confine tedesco e dimenticata lì. 

Per aggiungere un po’ di suspense alla storia, possiamo dire che Bruxelles è densamente popolata da francofoni, ma situata in territorio fiammingo. Insomma, la capitale dell'Unione Europea è situata in una delle zone più "dis-unite" d'Europa...

Mi è capitato spesso di recarmi presso vivai gestiti da fiamminghi per consegnare i miei curriculum e di essere totalmente ignorato per essermi rivolto a loro in francese. Non parli fiammingo, non esisti!  Non sono cose che fanno piacere. Ti fanno arrabbiare. E' molto umiliante. Vengo per offrire un servizio, per mettere a disposizione le mie capacità. Non rubo niente a nessuno!

Ovviamente, non tutti i fiamminghi sono così intransigenti, anzi, i miei compagni dei vari corsi di inglese che ho frequentato sono esattamente l'opposto. Ma episodi di questo genere possono accadere e ti segnano profondamente. Ti fanno riflettere non tanto perchè vieni trattato nello stesso modo in cui troppi italiani trattano i cittadini stranieri, ma perchè se succedesse a loro si renderebbero conto che, una volta fuori dai confini nazionali, siamo tutti immigrati. 

L’aumento del flusso migratorio dai Paesi dell’area PIGS (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna), unito a quello proveniente dall’est Europa, dall’Africa e dall’Asia, si va a collocare al centro delle difficili dinamiche interne allo stato belga, e va a intensificare le tensioni tra le diverse comunità. 

Si tratta di un flusso in costante aumento.

Io l’ho potuto verificare di persona, alla "Commune de Bruxelles"… (to be continued)

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