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Piazza Zaghloul

È il mio secondo giorno in città e devo organizzarmi. Ho preso già accordi con Christina, alessandrina che ho conosciuto su Facebook e che nei giorni successivi avrei finalmente incontrato. Si è proposta come guida perché le piacerebbe conversare in italiano. La vedrò nei giorni seguenti, nel frattempo decido di fare la spesa e di conoscere il quartiere dove abito. Fermo un taxi all’uscita del condominio e parto verso un supermercato molto noto quanto ben fornito. Non ci sono bus collettivi che portano fin alla periferia della città (dove si trova il negozio) quindi scelgo il taxi. In Egitto è abitudine, apprezzata dagli stessi egiziani, contrattare il prezzo di qualsiasi cosa, anche della corsa sui mezzi di trasporto. Per quella distanza si oscilla tra le 15 e le 8 lire, ma se non sei egiziano il prezzo può salire. Mi accordo per 10 lire e il tassista mi conduce al supermercato. Tornata a casa, con la soddisfazione di avere il frigorifero pieno, esco per il centro, portandomi dietro la guida che ho comprato in Italia prima della partenza. Arrivo in piazza Saad Zaghloul attraversando i vicoli del mio quartiere per capire come è fatto. Ci sono bar, caffetterie, macellerie, hotel, negozi di artigiani greci e negozi di abbigliamento di manifattura cinese per donne musulmane. La strada è piena di sabbia e i gatti sono ovunque (soprattutto vicino alla macelleria). Cerco di memorizzare il percorso per arrivare, nei giorni che seguiranno, puntuale al Consolato. Midan Saad Zaghloul è dedicata ad uno dei più importanti esponenti del partito nazionalista egiziano (WAFD), che, in seguito alla nascita del protettorato britannico del 1919, fu mandato in esilio come oppositore. La statua, infatti, volta le spalle alla città e guarda verso la corniche (il lungomare) Shari 26 Yulyo.

Qualche tempo dopo, parlando con un impiegato del Consolato e speculando sul perché la statua si trovasse in quella posizione, mi sono convinta che l’uomo politico si sia sentito tradito dal proprio paese, dal fatto che la famiglia reale, al quale era molto legato, abbia accettato il protettorato britannico senza ribellarsi.

Piazza Zaghloul è famosa anche per il tram: la linea tranviaria di Ramlah era già in funzione nel 1843 ed era un vero e proprio vanto di questa città multietnica e cosmopolita che conserva ancora i passaggi di molte comunità europee, nonchè dell’influenza inglese e francese. Uno dei boulevard più importanti, che parte proprio dalla piazza, è intitolato a Safiya Zaghloul, moglie di Saad nonché attivista del partito Wafd, che continuò la lotta politica anche dopo l’esilio del marito. Safyia e Saad sono due simboli di una città, che nata dal volere di Alessandro Magno, ha la particolarità di essere europea, nord africana e mediorientale, ha accolto molte comunità e oggi tenta di ritornare ai fasti dei primi anni del Novecento.

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Balla, ma fallo in piazza!

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Giovedì, 21 Novembre 2024
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