Se c’è una cosa che mi ha sempre terrorizzato nella mia vita da studente è il Tedesco. E la Matematica ovviamente (ma quella, a chi non fa paura?). Insomma, il Tedesco ed io non siamo mai riusciti a volerci bene nonostante gli anni di liceo passati insieme, nonostante quella terribile estate del 2004 in cui non ci siamo mai lasciati perché a settembre c’era l’esame di recupero. Poi è arrivata l’Università. Ho provato a seminarlo perché ormai era chiaro che tra noi non correva simpatia, ma scopro che per laurearmi devo inserire nel piano di studi due esami di lingua straniera: inglese e… indovina un po´. Mi sono laureata e ho giurato mai più Tedesco nella mia vita. Ma la Germania è un posto bellissimo, ricco di fascino e storia, così diverso da casa mia. Per questo motivo quando ho partecipato al bando per un progetto di tirocinio in un paese dell’Unione Europea una delle due preferenze espresse è stata la Germania, ed eccomi qui per tre mesi. Durante il primo colloquio ho scoperto che la città sarebbe stata Kassel. Ma sì, Kassel, quella della documenta! E poi? Breve ricerca su Google: Fratelli Grimm. Conoscendomi ho pensato: non può certo andarmi male se vado a vivere in posto che ha un museo dedicato ai Grimm.
Parto a Settembre con la valigia, quella enorme e vecchissima di mamma e papà. Io solitamente giro con il bagaglio-a-mano-misura-Ryanair e trascinare i futuri tre mesi (invernali) nella valigia enorme e vecchissima è la prima prova che mi aspetta. Sono fortunata perché non parto sola, in questo progetto siamo in 4, durante il viaggio ci aiutiamo. Per la verità ci aiutiamo sempre, tutti i giorni. Vivere in un posto diverso da casa tua è innanzitutto imparare a offrire e chiedere aiuto. Uno dei primi ricordi del nostro arrivo nella nuova casa è una montagna di mele profumate: la tutor tedesca aveva portato nell’appartamento una piccola spesa di benvenuto. Non dimenticherò mai queste mele profumate e la serie infinita di torte che ne sono conseguite.
Kassel si trova nel cuore della Germania, nell’Assia settentrionale. E’ una continua scoperta nonostante le sue piccole dimensioni. I parchi di questa città sono grandissimi, alcuni straordinari giardini barocchi, molti i musei e le sedi per esposizioni temporanee. L’aria che si respira è quella di un luogo culturalmente frizzante che non si ferma ad aspettare la prossima documenta (nota anche come il “museo del cento giorni”, è una manifestazione di arte contemporanea che si tiene ogni 5 anni, la prossima sarà nel 2017). Una passeggiata nei giardini di Wihelmshöhe e un caffè nel quartiere di Vorderer Westen mi sono bastati per dire “dai, Tedesco. Forse alla fine di questi tre mesi saremo Quasi Amici".