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La ginnastica dolce

La ginnastica dolce

Vi siete mai chiesti come sia possibile che la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Pechino fosse così bella e in sincronia? Vi siete mai chiesti come possono tutte quelle persone muoversi secondo un ritmo prefissato e tempi rigidi senza commettere alcun errore?

La mia personale opinione è che questa capacità di uniformare i movimenti è una dote che appartiene geneticamente ai Cinesi. Ci sono popoli che hanno il ritmo nel sangue, loro hanno la massa.

 

Quando metto piede fuori casa e, più precisamente, quando mi reco alla fermata della metro, passo ogni volta di fronte ad una parte di Nanchino, la città in cui vivo, che mi ricorda che un tempo questa enorme e moderna metropoli è stata la capitale di un impero (e poi di una neonata repubblica). Ancora oggi, infatti, la circonda la cinta muraria, che di originale deve avere ben poco, ma il cui aspetto è tuttora impressionante. Ai piedi di una delle porte di ingresso, sul finire della sera, si ritrova sempre un gruppo di signore che ha dato vita ad un vero e proprio movimento sportivo alla Porta Hanzhong. In questi anni ho assistito all’evoluzione del gruppo che da normalmente numeroso è diventato spaventosamente numeroso, fino ad organizzarsi per limitare gli accessi incontrollati e l’occupazione del prezioso spazio che le suddette signore usano quotidianamente per i loro esercizi di mantenimento. Questa volontà di organizzarsi si è concretizzata in una forma di tesseramento e abbigliamento di riconoscimento, che rende ancora più suggestiva la presenza di questa grande massa di pensionate (per la maggior parte, ma non solo) che calpesta in fila indiana e a ritmo di musica la pavimentazione della Porta Hanzhong.

Sebbene si trovino a ridosso di un incrocio ad alta percorrenza, le sportive signore non si lasciano certo intimidire e puntualmente, ogni sera, animano la strada e si circondano di un folto numero di spettatori che tentano di imitarle, senza tuttavia azzardarsi ad intralciare. Il biscione si snoda per tutto lo spazio a disposizione, e il ritmo del passo e l’avanzamento sono rigidamente tenuti sotto controllo per evitare scontri o sovrapposizioni. I movimenti sono riproducibili anche in spazi ridotti e ripetuti numerose volte; da una parte per permettere a tutti di seguire e imparare la routine, dall'altra con finalità seriamente ginniche.

L’abbigliamento dà il tocco di classe finale: probabilmente c’è una forma di classismo anche in questo, perché solo una parte di loro ha diritto alla Maglia Rosa e al Guanto Bianco. Chissà, avranno vinto il Giro per questo…

 

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