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Cittadini nel mondo, le esperienze di chi si trova all'estero per studio, lavoro e svago.

Non solo canguri e koala: i ragni australiani!

Non solo canguri e koala: i ragni australiani!

Una delle prime domande che mi vengono poste dalle persone che scoprono che abito in Australia è se ho visto i canguri e koala. A seguire mi chiedono, soprattutto le ragazze e madri dei miei amici italiani, … “e i ragni?!”

Devo dirvi che io ero la classica aracnofobica…in Europa un comunissimo ragno “zampe lunghe” mi faceva andare “fuori di testa”… L’Australia mi ha curato! Ho vissuto quasi un annetto nella zona di Melbourne, in Victoria, per poi spostarmi nel più caldo Queensland, a Brisbane. Città che amo e che ho nel cuore.

Il mio primo incontro con un ragno australiano fu nel piccolo sgabuzzino dell’apparatmento che condividevo con un simpatico ragazzo italo-australiano. 

Mi ricordo che stavo per intraprendere le pulizie di casa che aprendo la porta dello sgabuzzino per prendere l’aspirapolvere…mi trovai davanti al temutissimo spettacolo del redback. Questo simpatico ragnetto, non più grande di un alluce, può uccidere un bambino se lo pizzica, non chè provocare importanti e fastidiose reazioni ad un adulto.

La mia reazione fu di paralizzarmi lì davanti e chiedere aiuto al mio coinquilino che prese l’apposito spray ed uccise il ragno.

Io non sono per uccidere gli animali…e gli australiani hanno un rapporto che mi ha sempre colpita con la selvaggia natura. Non uccidono gli animali, se non quelli velenosi e mortali per l’uomo.

Pensavo che la storia del redback fosse quella più “grande” da raccontare agli amici italiani… finchè mi trasferii in Queensland.

La vegetazione e la fauna sono di tipo sub-tropicale in questa zona del est Australia.

Il contatto con i ragni è al ordine del giorno. Ci sono ragni grandi come nostre dita appesi alle foglie e ai rami degli alberi…sono quelli che vengono detti “ragni della frutta” ...e non sono mortali per cui la gente ci convive in maniera direi serena.

Nella "breading season" (quella in cui i ragni si riproducono) è terribile e allo stesso divertente vedere i nuovi arrivati nel Queensland (ragazzi asiatici, europei, indiani) camminare semi piegati da un lato per evitare il contatto o la vicinanza con gli alberi che accompagnano i marciapiedi nelle strade. Io stessa, con una cara amica italiana, camminavo saltellando di qua e di là come una matta ai miei esordi a Brisbane. E insieme sembravamo due ragazzine pazze perché urlavamo dallo spavento e ridevamo per le nostre reazioni aracnofobiche tanto assurde agli occhi dei locals.

Devo dire che il giorno tanto temuto arrivò anche per me durante la stagione di riproduzione degli aracnidi. Ero nel mio carinissimo appartamento di West End, zona hippies di Brisbane, ero in compagnia di una amica coreana ed un amico brasiliano per studiare. Al momento di cucinare un po’ di pasta per loro misi la mia mano nella credenza e con il pacchetto di pasta, uscì pure un ragno grande come il mio pollice e marrone…sapete di quelli orribili con le zampette cicciottelle.

Ovviamente urlai e scappai dalla cucina…chiesi dunque al mio amico, in quanto uomo della situazione,  di darmi una mano…e decidemmo di usare l’unica arma possibile, l’aspirapolvere, per risucchiare il ragno ed eliminarlo dai nostri occhi. La scena, tragicomica, era di due adulti terrorizzati,  uno- Lucas- con il bastone dell’aspirapolvere pronto  ad  attaccare; l’altra con il compito di accendere l’aspirapolvere. La mia amica Gin, divertita dalle nostre reazioni isteriche, aveva il compito di tappare con della carta il tubo dell’aspirapolvere dopo “il risucchio alla ghostbusters” onde evitare che il povero zampettato potesse uscire dalla trappola-aspirapolvere.

b2ap3_thumbnail_1930291_18906214332_8394_n-1.jpgRiuscimmo nella missione. Non con poco stress. Andai dunque in bagno per rinfrescarmi il volto…ed alzando la testa vidi quello che nessuno vuole vedere: un "hansmann" sulla parete vicino alla porta.

Reagii con una certa calma, paralizzata. Il cuore dentro di me non batteva. Con un filo di voce, quasi a non voler disturbare il ragno, chiamai i miei amici che nel mentre si rilassavano in balcone.

Arrivò Lucas, e strillo, un grido così acuto che l’ho ancora nelle orecchie. Arrivò Gin ed esclamò un “OMG!”. E piano piano uscimmo dal bagno. Cosa fare? Un ragno così non si poteva certo aspirapolvere!

Gli hansmann sono ragni innocui e se si può definire un ragno bello, sono belli. Eleganti, con il corpo nero nero, ricoperto di peletti e con un qualcosa di bianco disegnato sulla schiena direi (ho sinceramente un ricordo vivido nelle sensazioni ma alquanto vago dato che la mia mente cerca da allora di dimenticare). Sono ragni che possono arrivare ad esser di dimensioni a mio parere mostruose. Quello del bagno era grande come la mia mano. E non sto scherzando.

Incapaci di risolverla da noi, chiamai un altro amico che provò a catturare quel hansmann. E che ahimè fallì. Avete letto bene catturare, non uccidere. Gli australiani non uccidono gli hansmann. Li fanno cadere in barattoli e li liberano in giardino. Tutto nella norma. Ho visto bambini giocare con hansmann come noi giocavamo con ranette e vermiciattoli!

Poiché ormai era tardi, quella notte rimasi a dormire in una casa, con il mio coinquilino assente (in genere era lui ad occuparsi della fauna indesiderata dalla sottoscritta), e con un nuovo “housemate”, Aracne. Le diedi il nome, come fosse un animale domestico, in modo di poter far fronte a quella paura che mi venisse a trovare nel corso della notte.

Il giorno dopo, nonostante tutti i miei amici australiani mi dicessero come questi ragni fossero innocui… andai al supermercato e presi una di quelle bombolette spray che si stappano come bombe fumogene e decisi di fare uno sterminio di qualsiasi forma vivente non pagante affitto fosse in casa mia. Forse gesto estremo ma mentalmente rassicurante. Non trovai mai il cadavere di Aracne. Spero sia a scorrazzare in case altrui o in un habitat più adeguato.

 

Questo breve aneddoto sui ragni che ho incontrato in Australia può aiutare tutti voi a comprendere che in quasi 5 anni di vita a testa in giù…ho incontrato solo tre ragni in casa. Ovvio, anche se sembro spietata a tutti i miei coinquilini australiani, io spendo 100 splendidi dollari ogni 6 mesi per una disinfestazione “precauzionale” delle mura domestiche. Chiamo infatti il “terminator” che spruzza veleno su tutte le pareti e dove serve nel giardino per garantire la mia salute psichica e il mio quieto vivere con la fauna locale. Non quieto per la fauna forse…ma per me si. :P

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I big objects: monumenti d'arte in Australia!;)

I big objects: monumenti d'arte in Australia!;)

Se parti per un viaggio a bordo di un van o di una macchina lungo le coste e nel primo entro terra australiano NON incontrerai spesso tre cose :

1. numerosi autogrill e pompe di benzina sull'autostrada: in media uno ogni 3 o 4 ore!

2. la possibilità di diverse autostrade: ad esempio sulla costa est vi è in pratica solo al Pacific Highway...non si può sbagliare!

3. la logica nella segnaletica stradale: i segnali sembrano messi con una logica ai più sconosciuta...son rari e se indicano...più spesso indicano paesi dai nomi sconosciuti e non d'aiuto per capire la direzione o la distanza dalla meta più conosciuta. 

Quello invece che sarà facile da trovare sono ahimè canguri morti sul ciglio della strada e big objects.

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I canguri sono causa di molti incidenti stradali, non mortali per gli esseri umani, ma spesso gravi per gli animali. E' possibile contare decine di carcasse ogni giorno sui tratti di autostrada meno frequentati...sono spesso investiti nelle ore serali, dove cala il sole e la motorway è buia, di un buio che ci si spaventa. E' infatti sconsigliato di viaggiare di notte in quanto non solo i canguri ma anche i "treni del deserto" escono sulle strade. I treni del deserto sono camion giganti, che arrivano ad occupare più corsie e che in genere portano carichi eccezionali come parti di scafi di transatlantici, gigantesche tubature. Viaggiano a velocità assurde per i loro carichi e vengono spesso anticipati da automobili o moto della polizia che ti bloccano e fanno cenno di accostare come si trattasse di un'ambulanza in arrivo. La prima volta che mi capitò, ero in viaggio con un amica da Cairns a Sydney e ci venne un mezzo infarto...a vederci un giga camion con un gigantesco pezzo di cemento armato arrivare ai 100 all'ora (per l'Australia è una velocità teoricamente fuori legge) sparato verso di noi che eravamo appena state intimate dalla polizia ad accostare al ciglio della strada.

Oltre ai poveri canguri che vengono investiti da automobili nella notte, vi sono anche monumenti particolari che si incontrano sulla superstrada australiana.... sono i big objects. Potete trovare come me e la mia amica durante il nostro primo viaggio sulla costa est il big prawn, la big oyster, the little Ayers Rock, the big mango, the big banana, the big boot, the big pineapple. E chi più ne ha più ne metta. Tutti questi sono oggetti di dimensioni enormi , usati, in genere come attrazione turistica nelle aree remote della costa. O come segnali nei pochi autogrill australiani.

Mi ricordo le risate quando con la mia amica incontrammo il nostro primo big object: the big mango. Leggemmo la storia di quell'ovale colorato a vari strati e rimanemmo sgomente a scoprire il costo dell'opera che di artistico ha ben poco. Eravamo a Bowen, nel Tropic Queensland, terra delle coltivazioni di mango. 

Da lì partì il gioco di fotografare il nostro campervan (un furgone transit della Ford) con tutti i big objects incontrati durante il nostro mese di viaggio. 

Devo dire che il il grande gambero e la piccola ULURU (AYERS ROCK) spaccano!;)

Vi allego una foto di me con il big Mango a cui sono in qualche modo affezionata!...recentemente è stato su tutte le televisioni Australiane in quanto è stato "rubato". Si è scoperto solo dopo qualche settimana che è stato rimosso per una pubblicità per una catena di fast food!;)

 

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Alla prossima!;)

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Un pizzico di storia: HMS Endeavour, si approda in Australia!

Un pizzico di storia: HMS Endeavour, si approda in Australia!

Qualche anno fa, nel 2010 mi trasferii a vivere a Brisbane, nel Queensland (the Sunshine State). 

Per conoscere un pò meglio la città e per pura curiosità turistica, quando venne a trovarmi un amico bolognese di passaggio in città, lo portai a fare un giro su un traghetto che ci portò per una buona ora e mezza per il fiume, il Brisbane River. 

Arrivammo, navigando, davanti alla CITY (il centro di Brisbane è chiamato così anzichè CBD come a Melbourne), nella zona dei palazzoni e grattacieli e ci trovammo davanti una sorpresa: una copia del  HMB Endeavour. L'originale è il brigantino a bordo di cui il Capitano James Cook della Marina Reale Britannica, sbarcò per la prima volta, nel 1770, in Australia, a Botany Bay (area di Sydney).

Da quando è stata varata nel 1993, la copia del HMB Endeavour salpa di porto in porto circumnavigando il mondo... quel giorno era di passaggio a Brisbane! Seppur la maggior parte di noi avrà visto sicuramente film in cui si possono vedere barche e navi antiche con vele spianate al vento... è emozionante vedere dal vivo, a fianco della barca moderna su cui stai navigando, un brigantino che almeno all'apparenza di storia ne ha!

Ci si sente un pò come come nel film i Goonies, quando i ragazzi trovano la barca di Willy l'Orbo...inizi a pensare a come dovessero essere i viaggi a quel tempo, a come le scoperte vennero fatte, a come non sono affatto scontate le cartine geografiche su cui ci si può oggi giorno orientare.

La vera HMB Endeavour infatti navigò i vari oceani per quasi tre anni, dall'Inghilterra alle Indie, al Capo di Buona Speranza, alla Nuova Zelanda, fino alla costa est dell'Australia (allora ancora non troppo conosciuta). 

Storicamente la Marina Britannica mandò i primi esploratori attorno al 1600 ma poichè non vi furono grandi risultati, l'Inghilterra rinunciò a lungo a quelle mete ed aspettò fino allo sbarco di James Cook per avviare una colonizzazione della Terra Australis. James Cook, per conto della Corona, si impadronì di quel pezzo di costa attorno a Botany Bay, chimandolo Nuovo Galles del Sud (ancor al giorno d'oggi è il New South Wales).

Da questa appropriazione di terre, 16 anni dopo dal primo sbarco, venne stabilita in quell'area la prima colonia. Colonia penale in cui i criminali inglesi condannati all'ergastolo venivano spediti dalla madre patria ed obbligati ai lavori forzati. Dalla costruzione di infrastrutture agli scavi minerari. 

Nel 1788, il capitano Arthur Phillip, divenne governatore della colonia e il 26 Gennaio dello stesso anno inaugurò la città di Sydney. 

Il 26 Gennaio di ogni anno da allora si celebra l'Australia Day. Australia Day che crea ogni anno da almeno un decennio manifestazioni di disapprovazione da parte della comunità Aborigene e Torres Islanders e di tutti quelli che sostengono la causa. Difatti se per gli Inglesi dell'epoca, il 26 Gennaio del 1786 fu una "nascita"...per gli Aborigeni che abitano la Terra Australis da circa 50.000 anni fa...quella data altro non è che l'inizio di terrore, violenze e invasioni. 

Mi è capitato, lo scorso 26 Gennaio di camminare in mezzo ai protestanti e di chiedere loro per che cosa protestassero. E una donna Aborigena mi spiegò che per la sua comunità quello era un giorno in cui avvenne il primo genocidio. Tanti infatti furono gli Aborigeni e Torres Islander uccisi durante "la conquista" degli Europei.

Questo incontro ovviamente ha fatto cambiare la mia percezione dell'Australia Day. Seppur festeggiato dai più...è effettivamente ai miei occhi una festività macabra.

 

Per altre notizie storiche potete consultare libri meglio informati di me!,  wikipedia e consiglio la lettura del libro "Un paese bruciato dal sole " di Bill Bryson che in un fare umoristico ed interessante racconta dell'Australia nelle sue più varie forme!;) 

 

 

 

 

 

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COME CI SI VESTE?!

COME CI SI VESTE?!

Una delle cose che sconvolge di più gli Italiani appena arrivati in Australia è come la gente gira vestita per strada.

Ci misi un mese a capire chi fosse il capo del centro di ricerca dell'università in cui svolgevo un tirocinio a Melbourne... ero arrivata da poco e ancora non avevo capito come funzionavano le cose riguardo al vestire.... dovetti aspettare una conferenza dove il Capo si presentò in abiti da "Professore" per capire che il Prof.XXXX era in effetti il signore gentile  vestito con camice hawaiane e jeans che incontravo giornalmente nell'ascensore del centro di ricerca con cui mi rivolgevo senza formalità chiamandolo per nome!

A seconda della città si può osservare un cambiamento in stile sia dovuto al clima sia alla moda della stessa città. Melbourne è nota per essere la città più europea d'Australia...vanta piccole caffetterie, locali alla moda e tutto quello che è arte e trend. Sydney è famosa per il fashion e per "l'alta moda". Brisbane è considerata laid back in quanto la gente gira spesso in ciabattine e perfino a piedi nudi. E' del resto una città più tropicale...in cui 9 mesi all'anno si passano in un clima estivo.

Quello che colpisce gli occhi degli italiani è come la gente "non si sa vestire"... la verità è che ognuno segue un gusto proprio non seguendo le mode... o seguendo quelle mode che magari in Italia non andrebbero manco per scherzo. Non so...come quando sì è provato a lanciare le scarpe da tennis con il tacco...è una moda che da noi non ha preso piede...(per fortuna direi) ma che non mi stupirei di vedere qui!

All'inizio mi sconvolgevano alcuni "out-fit"... vedevo persone indossare vestiti stranissimi che non avrei mai visto in giro in Italia manco a carnevale... ma poi mi sono abituata...ho aperto la mente e gli occhi ed ho capito il loro concetto di abbigliamento. 

In parte sono in voga gli anni '80...in parte, una corrente di donne si veste come pin-up lady...tipo le donne delle copertine pepsi e coca cola degli anni '50. Sono bellissime e curatissime! Altri sono hippies e si vestono davvero come negli anni '60. Altri, i più, si vestono molto semplici, con abiti adeguati ai giorni caldi e al sole cocente...e solo in city, nel central business district li vedi vestiti con giacca e cravatta o seguendo quello che è il "dress code". Molti uffici e luoghi di lavoro hanno il codice d'abbigliamento, sottoscritto e firmato nel contratto...per cui, come spesso accade in città come Brisbane... vedi un uomo arrivare al lavoro in tongues (infradito) e bermuda, ed andare in bagno o nello spogliatoio (molti palazzi hanno spogliatoi, doccie, cucine, etc per i dipendenti) a cambiarsi e mettersi in giacca e cravatta pronto al lavoro!;)

Amo questa libertà che hanno gli australiani...toglie molti complessi e stress al "come devo vestirmi?!" . Noi Italiani sembriamo "folli" ai loro occhi quando spieghiamo come ci si deve vestire e perchè...cosa è opportuno mettere e cosa no... e ci stupiamo quando per strada vediamo qualcuno vestito davvero "bizzarramente" e loro non lo notano in quanto è normale che ognuno indossi ciò che vuole e gli altri non facciano commenti. ADORO TUTTO CIO'!;)

A volte per strada vi capiterà di vedere gente in maschera...magari vanno ad una festa... magari partecipano ad una protesta... magari, semplicemente gli piace vestirsi così! Nulla di strano. Qui la gente osa con il vestire, gioca con la moda!

Figuratevi che a Brisbane, capitale del Queensland, ogni anno vi è un giorno in cui è possibile vedere gente camminare con tute rappresentanti animali... è l'onesies day. Vedi aduti vestiti da orsetti, cavalli, unicorni, giraffe, leoni, canguri, ect etc... non ho ancora capito come mai celebrano l'onesies day... ma credo che sia per ridere e far sorridere la città!;) 

 

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Cosa si mangia in Oz?!

Cosa si mangia in Oz?!

Sebbene la questione "cibo" sia sempre un pò delicata per ogni Italiano espatriato....in Australia diventa un pò più complessa data la distanza dalla madre patria e le leggi sull'importazione di vivande.  Infatti sembra una cosa sciocca...ma ti rendi conto dell'importanza dei sapori di casa solo quando iniziano a mancare ed è raro trovarli nei supermercati!

Spesso, quando un amico torna in patria, si chiede di portare con se' al ritorno, quel pacchetto di biscotti o quel altro.. io per esempio ho portato barattoli di maionese della marca x...biscotti y...crostatine etc etc. Sembra ridicolo come un pacchetto di biscotti o una pastina possa essere il regalo più bello che si sia mai ricevuto!;) 

Nella comunità italiana d'Australia (parlo dei nuovi immigrati) io sono conosciuta per chiedere mi si porti pacchetti di vigorsol...che le gomme australiane sono terribili!

Per poter mangiare bene in Australia bisogna dimenticarsi il concetto di "primo, secondo, terzo, dolce e ammazza-caffè"...e aprire la mente e le papille gustative a sapori nuovi, a quella che spesso viene definita cucina fusion. Difatti la maggior parte dei piatti che si potranno apprezzare a testa in giù sono composti da spezie e cucine di cultura asiatica e medio-orientale mischiate a idee e sapori mediterranei.  E' possibile chiaramente trovare pietanze di cucine ben distinte quali coreana, cinese, vitenamita, tibetana,  thailandese, indiana, greca, italiana, americana.... ma più spesso vi troverete piatti misti...non so una caprese con coriandolo da tutte le parti, la famosa chicken-parmigiana (chiamata semplicemnte "parmi") che altro non è che una cotoletta di pollo o quasi tutto un pollo (ti danno delle porzioni giganti) con sopra pomodoro e mozzarella. Questa è considerata cibo italiano dai più...secondo me è invece originaria del Victoria dato che ho constatato che in Queensland (stato della East Coast) è quasi sconosciuta. 

Stemma della cucina nazionale, invece, sono le PIE. Le trovate in tutti i paesi anglosassoni...ma agli australiani piace pensare che sia loro invenzione...sono in genere dei tortini di pasta brise' con dentro carne (mista a salse di ogni tipo e verdure). Vengono in genere riscaldate e servite con l'interno ustionante... e con una buona dose di tomato sauce. 

Come dolci si trovano super popolari i leminghton e tim tam. I primi altro non sono che un lievissimo pandispagna ricoperto di cioccolato e spolverato di briciole di farina di cocco. A me non piace affatto...mio fratello quando venne a trovarmi lo trovò buonissimo. De gustibus!

I tim tam, insieme alla vegemite, al "no worries" e alle infradito, sono simboli dell'Australianità. Altro non sono che i biscotti più calorici mai inventati. Sono rettangolini ricoperti di cioccolato con ogni possibile tipo di caramello e dolce aggiunto. Anche questi a mio parere troppo dolci... ma per gli amanti del cioccolato sono squisiti. In Australia amano fare un "gioco" che consiste nel far sciogliere il primo strato di tim tam nella tazza di te' e cosi di mangiarlo in una sorta di "liquefazione" o con cannuccia o con cucchiaio. Valli a capire a volte! 

Gloria Australiana è la vegemite. Viene spesso usata da noi "mattacchioni" italiani per fare uno scherzo ai nostri amici connazionali quando mettono piede per la prima volta in Oz.(Altro soprannome dell'Australia!...usato più spesso da noi stranieri). Messo a colazione, davanti ad una fetta di pane, il barattolo della vegemite assomiglia, per colore e aspetto del contenuto, ad una crema di cioccolato... immaginarsi la sorpresa del poveretto che spalmando la crema come fosse nutella...si trova in bocca una cosa salata al sapore di dado per fare il brodo. A me personalmente accadde alla prima colazione australe!;(

Sarà che è uno dei pochi sapori nazionali...ma gli Australiani ne vanno ghiotti. Si dice infatti che non solo che la vegemite sia buona ma anche che faccia bene, che sia ricca di vitamine... è un pò come bere il vino perchè fa buon sangue!

Per concludere, partendo dalla colazione, arrivando alla cena mille e più drammi dovrà affrontare quel italiano che va alla ricerca di cibo made in Italy. Per cui non fatelo! Abbracciate a tutto raggio l'internazionalità culinaria poichè è l'unica maniera di mangiare qualcosa di buono (oltre al cucinarselo a casa)...infatti seppur gli Australiani vantino di avere buoni ristoranti di cucina italiana, è raro sedersi al tavolo e poter dire che il primo, il secondo o la pizza siano "proprio come fatti a casa"...eccetto per rari e affollatissimi casi famosi in tutta la comunità italiana d'Australia.

 

 

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Quando la grigliata si chiama BBQ: lo slang australiano!

Quando la grigliata si chiama BBQ: lo slang australiano!

Tutte le volte che mi è capitato di parlare con madrelingua Inglese in Europa e in giro per il mondo...alla scoperta che abitavo in Australia....la stessa esclamazione "Oh my Gosh!" e a seguire le domande di rito sul come facessi io Italiana a capire l'inglese Australiano.

Di fatti per chi conosce l'Inglese e le sue sfumature ed accenti...sa per certo che l'Australiano è particolarmente complesso da capire...al meno all'inizio...

In Australia, infatti, non solo storpiano i suoni delle parole come può essere in alcune aree degli USA dove i suoni sembrano più lunghi... o dove a volte ti ci vuole quei 5 minuti per metterti nel "code" dell'accento americano....in Australia amano accorciare le parole..."stringarle" fino a che vi siano poche lettere rimaste nella parola iniziale... 

La semplice domanda "how are you?" che abbreviata nei messaggi telefonici è "H r u" suona come  "auaia?"...tant'è che all'inizio entrando nei supermercati e non sapendo niente dell'inglese mi trovai mille volte a fare figuracce del tipo che domandavo cosa mi avessero chiesto. Dopo qualche giorno dall'arrivo ero arrivata alla personale conclusione che "auaia" fosse il loro "ciao" questo perchè tra due interlocutori si può sentire uno scambio  "auaia"/"auaia"! Nel tempo ho capito che è il "come va?" che effettivamente viene usato come un ciao. Ovviamente può capitare che ti venga voglia di rispondere...è ovviamente lecito...ma con riguardo a dire cose piacevoli...del tipo "awesome /perfect/ good/not bad, etc". In generale infatti alla domanda "How are you?" è raro sentire risposte quali "so so/ not good/bad ect". Pubblicamente in Australia si è sempre felici...cosa che ancora a distanza d'anni mi fa arrabbiare!

E come il semplice saluto viene abbreviato vi è una lista di parole che bisogna imparare per sopravvivere agli eventi sociali....

BBQ o Barbie è la grigliata...dove rigorosamente si porta B.Y.O. In pratica ti porti sia il tuo cibo (che in genere lo metti nel gruppo delle vivande che tutti possono mangiare) e i propri drink alcolici.... questi a meno che non sei fra persone internazionali..è raro che vengano divisi.

Il mio primo BBQ fu sconvolgente...andai con un mio coinquilino in una casa in campagna per un compleanno di un amico che aveva preparato uno spezzatino di canguro (si mangia, si mangia!) e chiedeva ai suoi ospiti di portare i drink. Nulla di problematico se non fosse che all'epoca era una settimana dal mio arrivo, forse due... e il mio inglese era ancora inesistente. Andai con all'epoca il mio primo amico Australiano, Ross, a comperare ad un bottle shop (le leggi australiane prevedono che gli alcolici vengano venduti in appositi negozi) un pò di vino. Ne uscii, impossibilitata dallo scegliere, con 4 litri di vino in cartone (NON SCELTI DA ME) che portai alla grigliata convinta di metterli sul tavolo e chi voleva si serviva!...Invece lì un pò sconvolta scoprii la regola del BYO alle feste australiane che implica che tu bevi solo e unicamente quello che hai portato (immaginatevi me bere 4 litri di cartonello!)...e che se proprio sei in confidenza qualcuno può offrirti una birra, o chiederti di prendere un bicchiere di vino...la cosa che mi sconvolge ancor ora è che alla fine della festa...non è vista cosa brutta riportarsi a casa il proprio alchool... cosa che mi portò ad una discussione con il mio coinquilino che mi fece riportare a casa il vino non finito! ;( 

Tornando allo slang... ad un party potrai sentire STUBBY che altro non è che una birra in bottiglia e lo stubby holder (un contenitore fatto dello stesso tessuto delle mute dei surfers che tiene in fresco la birra). 

Parole come wify (moglie), hubby (marito)...ma anche MATE che è la definizione per eccellenza di AMICO per l'autraliano...poi ci può essere BUDDY (che è più quel tipo di amico con cui vai a bere o con cui hai davvero molta confidenza). Fondamentale per la mia esperienza, e che all'epoca mi spinse a comperare un dizionarietto di Aussie Slang (aussie è australiano)... è ARVO.

Al terzo giorno che arrivai a Melbourne, avevo conosciuto un ragazzo che mi invitò fuori per una birretta... e mi disse "let's meet at ARVO"... andai dunque in Flinder station per chiedere informazioni e comperare un biglietto per ARVO. Ricordo ancora quel bigliettaio, cicciottello, con guancette rosse e baffi grigi... piegarsi letteralmente in due dal ridere alla mia richiesta di comperare un biglietto per ARVO. Pensai fosse un pò maleducato ridere per il mio accento ed inglese. Venne fuori dal suo ufficio e mi disse sornione: "di dov'è lei signorina?! Straniera?" e mi spiegò che ARVO è Aussie slang per Afternoon... pomeriggio!!!E mi diede in questa maniera il suo welcome al gergo australiano!

Vi è una lista di parole infinite che gli australiani usano comunemente e che danno per scontato che gli stranieri conoscano... per cui vi consiglio di visitare i siti online dove ci sono dizionari di slang!:) 

 ps.Al momento mi trovo in visita a Belfast, nell'Irlanda del Nord, e devo dire che mi sono venuti dubbi sulla mia padronanza della lingua inglese....ma anche sulla correttezza e piacevolezza di questo accento a me assai più incomprensibile di quello Australiano!

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Vivere a testa in giù: Melbourne.

Vivere a testa in giù: Melbourne.

Nel febbraio 2008 un po’ annoiata da quella che era la mia vita e dal fatto che avevo finito tutti gli esami Universitari in anticipo…decisi di partire per un’esperienza  “downunder”. Fatto il biglietto, ottenuto il visto e scelta la meta…partii alla volta di Melbourne, Victoria, Australia.

Arrivai a Melbourne in una mattina calda, anzi caldissima…c’erano circa 40° gradi…spaesata, assonnata e direi stordita dal fuso orario (in quella stagione c’erano direi 9 ore di differenza)…uscii dal mio “pulitissimo” ostello della gioventù e mi recai a zonzo con l’intento di cercare qualcosa da mangiare e di scoprire un po’ questa Australia che avevo sognato  fin da bambina.

Iniziai a camminare sotto i roventi raggi del sole…camminai per ore scoprendo posti che all’epoca non avevano ancora nome e memorie associate… camminavo e scoprivo.  C’era la China Town di Melbourne vicina a little Burke Street se non ricordo male…. Chiassosa, ricca di mille profumi di spezie e colori….mi sembrava di essere in uno di quei film americani che si finisce tutti in un inseguimento tra lame, coltelli, anatre spiumate e arti marziali.

I public bath di Elizabeth Street, il campus universitario della famosa –almeno in Australia- Melbourne University, il Victoria Market (nome in onore della regina Vittoria e del legame che gli Australiani hanno con la monarchia inglese) dove ancor oggi come allora tutti si va in coda dietro ad un furgoncino allestito a cucina, a comperare, come in  una sorta di tradizione popolare, per 5 dollari 6 donuts…niente altro che pastella fritta e zuccherata farcita di una marmellata di frutti di bosco super dolce.

Swanston street con RMIT, una delle strutture universitarie più moderne ed incredibili che abbia mai visto…sembra di essere al Centre Pompidour di Parigi, ma più tecnologico e colorato. Chiaramente è un’università che a noi, studenti internazionali, costa più che parecchio!

La State Library con la sua facciata ispirata ai templi greci…con in più quel tocco moderno che piace tanto agli architetti australiani per cui nel giardino è possibile vedere una colonna dorica che sprofonda nel terreno come fosse una rovina storica.

E camminando, non discostandomi dal quelle che sono le arterie principali del centro….della CBD (central business district) arrivai in quello che fu per me amore a prima vista. Flinder square e South Bank.

Dovete sapere che tutte le città Australiane hanno una South Bank…che altro non è che un lungo fiume…addobbato ad arte con particolari strutture architettoniche e con camminate e giardinetti.

Credo che l’anima di ogni città d’Australia (almeno sulla costa Est- l’altra non l’ho ancora visitata) si possa percepire dalla banchina…

Melbourne offre uno spettacolo architettonico come non ne ho visti molti (e io sono una che ha avuto l’occasione e la fortuna di viaggiare)..una giustapposizione di stili, epoche storiche ed emozioni che se visti in un giorno di pioggerellina prendo colori impensati e quel non so che di romantico. È per me infatti uno dei posti più romantici al mondo…forse perché è legato al momento in cui mi sono innamorata dell’Australia. E seppur allora ero ancora pesce fuor d’acqua ho deciso che mi sarebbe piaciuto vivere “a testa in giù”. 

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Si parte... direzione Australia! :)

Ricordo ancora la notte del mio primo volo (è per vero il mio secondo volo visto che andai in Australia nel 2000 come regalo per i miei 18 anni – c’è chi prende la patente e chi come me vola) ma per me quel volo fu un po’ il primo… il primo viaggio così lungo da sola… il primo viaggio in cui partivo all’avventura in un posto di cui non conoscevo la lingua. Il panico.
Era notte avanzata quando mia sorella busso alla mia stanza e mi disse “è ora, andiamo che ti accompagno in aeroporto”... il batticuore, come quando ti innamori o hai tanta paura… il terrore… le mie parole: “no, non parto, ho cambiato idea… io parlo francese non inglese”… e la risposta di mia sorella, risoluta e pragmatica come sempre, “hai fatto il biglietto, parti.”
Per cui non c’è via di scampo, si parte. Nei “guai” in cui ci si mette da soli bisogna uscirne da soli. Fa parte del crescere!
M’imbarco con un micro vocabolario di inglese, un frasario e qualche dollaro australiano datomi dai miei in caso di bisogno… 20 kg di bagaglio per 8 mesi di vita. Parto. Il primo scalo a Francoforte. Secondo volo, m’imbarco. 12 ore dopo arrivo a Bangkok. M’imbarco. 8 ore dopo arrivo a Melbourne. Non so più dove sono. Non so che ore sono. Mi sento come drogata. Dopo circa 28 ore di viaggio, cibi e odori di tutti tipi, aria condizionata sparata sulla testa… reduce da un’esperienza direi alquanto alienante in cui ti senti come un pollo in gabbia, arrivo.

Sono a Melbourne. In aereoporto. Primo step le valigie, secondo step l’immigrazione, terzo step la dogana. Sono in un limbo, vivo un non senso di quello che accade. Allucinata dal lungo viaggio, persone in divisa mi iniziano a rivolgere domande sui miei intenti in terra australe. Una poliziotta mi chiede se parlo inglese, un agente della security dell’aereoporto mi chiede se ho droghe, cibi o prodotti proibiti…e chiede di aprire la valigia per un’ispezione. Tutto ok, il doganiere mi fa entrare… e mi dice con un sorriso gioioso “Enjoy Australia!”.
Sono arrivata, non ci credo. Sono arrivata e l’avventura ora è reale.

Prima di lasciarvi mi permetto di darvi alcuni tips, consigli utili a come sopravvivere ad un giorno e passa di viaggio… dato che ormai al mio quasi decimo “avanti e indietro” mi considero un po’ un’esperta del lungo viaggio, una pendolare tra i due emisferi.
1. Vestirsi comodi, no stivali, se possibile ciabatte e calzini…onde evitare la rottura in vari aereoporti del togliti gli stivali per passarli ai raggi x….
2. Mettersi un bel po’ di crema durante il viaggio…27 ore di aria condizionata seccano assai la pelle!
3. In volo coprirsi bene, cappellino e coperte se non volete arrivare ammalati… soprattutto se siete nei posti di coda nella corsia centrale. Li si gela…
4. Visto che è gratis, se amate il vino, il rum e qualsiasi altro alcolico… bevete! Cercate di raggiungere uno stato di ebrezza che aiuti il sonno e lo scorrere delle ore…
5. Portatevi un piccolo beauty-case in volo…che vi aiuti a ritornare umano ai vari scali…
6. Ubriacatevi di film che devono ancora uscire in Italia e se siete fortunati fate chiacchere con i compagni di viaggio… se siete ancora più fortunati che il volo non è super pieno sdraiatevi appena potete così da occupare posti e “crearvi un letto”. Le vostre gambe e la vostra schiena ringrazieranno!
7. Portatevi dati quali dove dormirete la prima notte via e indirizzo, perché in aereo vi verrà richiesto di compilare una schedina per l’immigrazione dove chiedono anche questo.
8. Non portate nulla di illegale che le dogane australiane non scherzano, e se lo fate meglio dichiararlo… prima di ricevere multe o rifiuti di ingresso.
Enjoy!;)

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