Una delle prime domande che mi vengono poste dalle persone che scoprono che abito in Australia è se ho visto i canguri e koala. A seguire mi chiedono, soprattutto le ragazze e madri dei miei amici italiani, … “e i ragni?!”
Devo dirvi che io ero la classica aracnofobica…in Europa un comunissimo ragno “zampe lunghe” mi faceva andare “fuori di testa”… L’Australia mi ha curato! Ho vissuto quasi un annetto nella zona di Melbourne, in Victoria, per poi spostarmi nel più caldo Queensland, a Brisbane. Città che amo e che ho nel cuore.
Il mio primo incontro con un ragno australiano fu nel piccolo sgabuzzino dell’apparatmento che condividevo con un simpatico ragazzo italo-australiano.
Mi ricordo che stavo per intraprendere le pulizie di casa che aprendo la porta dello sgabuzzino per prendere l’aspirapolvere…mi trovai davanti al temutissimo spettacolo del redback. Questo simpatico ragnetto, non più grande di un alluce, può uccidere un bambino se lo pizzica, non chè provocare importanti e fastidiose reazioni ad un adulto.
La mia reazione fu di paralizzarmi lì davanti e chiedere aiuto al mio coinquilino che prese l’apposito spray ed uccise il ragno.
Io non sono per uccidere gli animali…e gli australiani hanno un rapporto che mi ha sempre colpita con la selvaggia natura. Non uccidono gli animali, se non quelli velenosi e mortali per l’uomo.
Pensavo che la storia del redback fosse quella più “grande” da raccontare agli amici italiani… finchè mi trasferii in Queensland.
La vegetazione e la fauna sono di tipo sub-tropicale in questa zona del est Australia.
Il contatto con i ragni è al ordine del giorno. Ci sono ragni grandi come nostre dita appesi alle foglie e ai rami degli alberi…sono quelli che vengono detti “ragni della frutta” ...e non sono mortali per cui la gente ci convive in maniera direi serena.
Nella "breading season" (quella in cui i ragni si riproducono) è terribile e allo stesso divertente vedere i nuovi arrivati nel Queensland (ragazzi asiatici, europei, indiani) camminare semi piegati da un lato per evitare il contatto o la vicinanza con gli alberi che accompagnano i marciapiedi nelle strade. Io stessa, con una cara amica italiana, camminavo saltellando di qua e di là come una matta ai miei esordi a Brisbane. E insieme sembravamo due ragazzine pazze perché urlavamo dallo spavento e ridevamo per le nostre reazioni aracnofobiche tanto assurde agli occhi dei locals.
Devo dire che il giorno tanto temuto arrivò anche per me durante la stagione di riproduzione degli aracnidi. Ero nel mio carinissimo appartamento di West End, zona hippies di Brisbane, ero in compagnia di una amica coreana ed un amico brasiliano per studiare. Al momento di cucinare un po’ di pasta per loro misi la mia mano nella credenza e con il pacchetto di pasta, uscì pure un ragno grande come il mio pollice e marrone…sapete di quelli orribili con le zampette cicciottelle.
Ovviamente urlai e scappai dalla cucina…chiesi dunque al mio amico, in quanto uomo della situazione, di darmi una mano…e decidemmo di usare l’unica arma possibile, l’aspirapolvere, per risucchiare il ragno ed eliminarlo dai nostri occhi. La scena, tragicomica, era di due adulti terrorizzati, uno- Lucas- con il bastone dell’aspirapolvere pronto ad attaccare; l’altra con il compito di accendere l’aspirapolvere. La mia amica Gin, divertita dalle nostre reazioni isteriche, aveva il compito di tappare con della carta il tubo dell’aspirapolvere dopo “il risucchio alla ghostbusters” onde evitare che il povero zampettato potesse uscire dalla trappola-aspirapolvere.
Riuscimmo nella missione. Non con poco stress. Andai dunque in bagno per rinfrescarmi il volto…ed alzando la testa vidi quello che nessuno vuole vedere: un "hansmann" sulla parete vicino alla porta.
Reagii con una certa calma, paralizzata. Il cuore dentro di me non batteva. Con un filo di voce, quasi a non voler disturbare il ragno, chiamai i miei amici che nel mentre si rilassavano in balcone.
Arrivò Lucas, e strillo, un grido così acuto che l’ho ancora nelle orecchie. Arrivò Gin ed esclamò un “OMG!”. E piano piano uscimmo dal bagno. Cosa fare? Un ragno così non si poteva certo aspirapolvere!
Gli hansmann sono ragni innocui e se si può definire un ragno bello, sono belli. Eleganti, con il corpo nero nero, ricoperto di peletti e con un qualcosa di bianco disegnato sulla schiena direi (ho sinceramente un ricordo vivido nelle sensazioni ma alquanto vago dato che la mia mente cerca da allora di dimenticare). Sono ragni che possono arrivare ad esser di dimensioni a mio parere mostruose. Quello del bagno era grande come la mia mano. E non sto scherzando.
Incapaci di risolverla da noi, chiamai un altro amico che provò a catturare quel hansmann. E che ahimè fallì. Avete letto bene catturare, non uccidere. Gli australiani non uccidono gli hansmann. Li fanno cadere in barattoli e li liberano in giardino. Tutto nella norma. Ho visto bambini giocare con hansmann come noi giocavamo con ranette e vermiciattoli!
Poiché ormai era tardi, quella notte rimasi a dormire in una casa, con il mio coinquilino assente (in genere era lui ad occuparsi della fauna indesiderata dalla sottoscritta), e con un nuovo “housemate”, Aracne. Le diedi il nome, come fosse un animale domestico, in modo di poter far fronte a quella paura che mi venisse a trovare nel corso della notte.
Il giorno dopo, nonostante tutti i miei amici australiani mi dicessero come questi ragni fossero innocui… andai al supermercato e presi una di quelle bombolette spray che si stappano come bombe fumogene e decisi di fare uno sterminio di qualsiasi forma vivente non pagante affitto fosse in casa mia. Forse gesto estremo ma mentalmente rassicurante. Non trovai mai il cadavere di Aracne. Spero sia a scorrazzare in case altrui o in un habitat più adeguato.
Questo breve aneddoto sui ragni che ho incontrato in Australia può aiutare tutti voi a comprendere che in quasi 5 anni di vita a testa in giù…ho incontrato solo tre ragni in casa. Ovvio, anche se sembro spietata a tutti i miei coinquilini australiani, io spendo 100 splendidi dollari ogni 6 mesi per una disinfestazione “precauzionale” delle mura domestiche. Chiamo infatti il “terminator” che spruzza veleno su tutte le pareti e dove serve nel giardino per garantire la mia salute psichica e il mio quieto vivere con la fauna locale. Non quieto per la fauna forse…ma per me si. :P