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Cittadini nel mondo, le esperienze di chi si trova all'estero per studio, lavoro e svago.

Un weekend a Vallendar

Un weekend a  Vallendar

Dal 6 al 9 Novembre ho trascorso un emozionante weekend presso Vallendar, nei pressi di Coblenza, Germania.

In tale data si sono svolti i celebri EUROMASTERS 2014, il più grande evento sportivo per business schools europee. La manifestazione accoglie ormai da più di quindici anni oltre 2000 studenti provenienti dalle più importanti business schools di tutta europee. L'organizzazione è guidata da un gruppo di 30 studenti della WHU otto beisheim school of management, università che ospita l'evento.

Quest'anno, dopo un anno di assenza anche la Libera Università di Bolzano (LUB) ha partecipato all'evento con una squadra di calcio a 5 ed una di pallavolo. La squadra mista di pallavolo si è particolarmente distinta nella sua competizione raggiungendo la fase finale ed essendo infine purtroppo eliminata dall'università di Praga. Altre competizioni sono state il basket, il calcio femminile, la voga e il cheerleading contest. La LUB è stata, assieme alla Bocconi Milano, l'unica rappresentanza italiana. 

La manifestazione si spinge però molto oltre la semplice competizione studentesca. Durante l'arco di tutti e tre i giorni è infatti possibile svolgere colloqui di lavoro in una situazione informale (speed-dating) con le aziende partner dell'evento quali Credit Suisse, Bertelsmann e molte altre. I partecipanti posso così creare nuovi rapporti di lavoro ma non solo.

Gli studenti vengono infatti ospitati da altri studenti nelle loro abitazioni, dove hanno la possibilità di conoscersi e confrontarsi.

Il clima internazionale che si respira durante il corso di tutto l'evento è davvero notevole. E' in momenti come questi che ci si sente veramente "Europei".

Una nota di merito va infine agli organizzatori di questo evento, giovani studenti come me, e interamente volontari. Questi infatti nel corso degli anni hanno raggiunto un livello di organizzazione e di efficienza invidiabile. A partire dai trasporti fino ai pasti, gli sport e l'aspetto ludico sono stati curati nei minimi dettagli con estrema professionalità. Stupefacente è stata la location della festa conclusiva dell'evento: per l'occasione è stata svuotata completamente una piscina e trasformata in una vera e propria discoteca.

Questa è stata per me la prima volta in cui ho partecipato agli EUROMASTERS ma mi auguro di avere la possibilità di rivivere ancora momenti unici come questi.

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Mi affaccio alla finestra e vedo...

Mi affaccio alla finestra e vedo...

Mi affaccio alla finestra e vedo..

Venerdì 24 Ottobre, un Venerdì mattina soleggiato, come spesso accade in quel di Bolzano-Bozen. Il capoluogo altoatesino si classifica infatti sempre in cima alle classifiche per numero di giorni di sole annui, in molti anni addirittura più di trecento. 

La vista mozzafiato della foto è la vista che si ha dal sesto piano della Libera Università di Bolzano. La nostra università ha pensato bene di assegnare il piano più bello proprio a noi, gli studenti. Ed è così che le sedi delle associazioni studentesche si trovano proprio qui, al sesto piano del famoso edificio F.  

Mi fermo un attimo ad osservare i particolari del paesaggio. Il sole mi scalda la braccia, nonostante il vento autunnale spiri intenso. In alto a sinistra si nota parte del gruppo dello Sciliar-Schlern già coperto dalla prime nevi. A questo si affianca il massiccio del Catinaccio-Rosengarten, imbiancato anche questo. Notevole è il contrasto tra le vigne a terrazza, ancora floride e verdi, e la immense Dolomiti.

Oggi la vita vive a ritmi troppo elevati per queste cose. L'uomo moderno non ha più tempo per riflessioni di questo tipo. Non apprezziamo più sensazioni forti, come quelle che la montagna può darti. La natura non è ne cool ne tanto meno social. Troppo spesso ci lamentiamo, siamo stressati, facciamo cose che non vorremmo fare. Forse sono ad essere troppo nostalgico e forse anche un po' romantico. Mi affaccio alla finestra e osservo. Mi fermo, mi alieno, mi lascio trasportare dalle emozioni che la natura mi trasmette. Volo lontano da tutto e tutti. Sogno.

Apprezzo quanto abbiamo, quanto di bello il nostro paese, il Belpaese ci offre. Diciamocelo, viviamo in un mondo meraviglioso.

Il mio sogno dura poco. I piedi tornano a terra. La prossima lezione sta iniziano, il mondo torna quello di sempre, splendido.

 

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Prime presentazioni

Prime presentazioni

Finalmente è arrivato il primo giorno di lezione!!!

Davanti all’aula c’erano tantissimi ragazzi che come me, al solo pensiero di entrare in quella stanza, avevano sì timore, ma anche tanta curiosità di scoprire questo nuovo ambiente.

Mentre sceglievo dove sedermi avevo intravisto Layla e Adam, gli egiziani che avevo conosciuto il giorno dell’iscrizione. Avevano delle facce un po’ perplesse, probabilmente dovute al fatto che ancora non capivano bene l’italiano. L’aula intanto si stava riempiendo quindi, per riuscire a prendere posto tra le prime file, non ero riuscita a salutarli.

Dopo pochi minuti il professore aveva iniziato a presentarsi. Si era laureato proprio nella mia facoltà, nel mio stesso corso e nella mia stessa aula. Avevo subito pensato: ”Spero di fare la sua stessa carriera. Magari questo è un segno”.

Dopo la laurea si era trasferito in Olanda per lavorare in una grossa azienda in cui aveva fatto uno stage di 10 mesi al terzo anno. Le abilità del professore erano molto piaciute agli olandesi, ma ci aveva detto che la facilità nel trovare lavoro era dovuta soprattutto al suo modo di relazionare con le persone e al suo inglese perfetto.

Una ragazza dopo aver alzato la mano gli ha chiesto: “E quindi come mai è tornato in Italia?” e il professore in tono scherzoso: “Mi mancava troppo la pizza!!”.

Tutta l’aula si è messa a ridere, persino Adam e Layla!! 

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Primo giorno all'università

Sono Amira e oggi mi sono iscritta al primo anno di università.

Ferrara è una città piccola, ma con tante persone di diverse provenienze che la rendono vivace e dinamica.

Questa mattina stavo per perdermi tra i corridoi, un po' perché ancora non conosco la facoltà e un po' perché mi perdevo a seguire le voci in lingue straniere, che mi affascinavano tantissimo: ero curiosa di sapere chi erano e che lingua parlavano, ma non avevo idea di come comunicare con loro.

Pensandoci un po' mi era venuto in mente che c'è una lingua che lega tutto il mondo, facile l'inglese!!!

Allora mi sono avvicinata un po' intimidita ad un gruppetto di ragazze tutte bionde e con gli occhi azzurri e sorridendo ho detto loro: Hello! Loro mi hanno accolto con un sorriso e da lì abbiamo parlato per circa un ora. Ho scoperto che erano Tedesche, in Italia da qualche settimana per l’ERASMUS per passare un periodo di studi a Ferrara. Avevano avuto un po' di difficoltà inizialmente, ma la città è bellissima e la gente molto ospitale. Ci siamo scambiate i numeri di telefono e i social network.

All'improvviso mi sono ricordata il motivo per cui ero in facoltà: l'iscrizione!! Allora ho dovuto salutarle e precipitarmi verso la lunga fila della segreteria. Continuavo a guardarmi intorno e vedere vari tratti somatici, colori, lingue.. Tutto bellissimo per me e li volevo conoscere tutti!!

La mia attenzione però si era particolarmente fermata su 8/9 ragazzi, che mi sembrava parlassero arabo.

Mi sono avvicinata cercando di non farmi notare. Quando sono arrivata una bellissima ragazza con dei capelli lunghissimi e neri stava raccontando una barzelletta. Alla fine del racconto tutto il gruppo è scoppiato a ridere e pure io non sono riuscita a trattenermi. Mi avevano sentita e si girarono tutti contemporaneamente.

In quel momento ero molto imbarazzata, ma uno di loro mi aveva fatto cenno con la testa di avvicinarmi. Mi sono presentata in arabo, non sapendo se capissero bene l’italiano. Dovevo ancora finire la frase che un ragazzo mi ha detto: ma tu sei tunisina vero??!! Sono scoppiata a ridere per il modo in cui mi aveva fermato, dicendogli di si. Se ne era accorto dal mio accento perché lo era pure lui, ma solo di origini, essendo nato e vissuto in Francia.

Abbiamo fatto un giro di presentazioni: c’erano tunisini, marocchini, egiziani, palestinesi... Ma tutti arabi, quindi, nonostante i vari accenti ci capivamo tutti. Ero contentissima di averli conosciuti!! Mi avevano detto che anche loro erano qui per studiare e che prendere la decisione di partire per un altro continente, con un’altra lingua e altre tradizioni non era facile, ma loro amano viaggiare per conoscere nuove usanze e costumi. La parte importante, mi avevano detto, che l’avevano fatta i loro genitori incoraggiandoli a migrare per sapere, conoscere ed imparare cose nuove.

Ovviamente ci siamo scambiati i contatti, invitandomi poi a prendere un caffè con loro, dopo l’iscrizione. Già ero molto entusiasta di iniziare la vita da universitaria, ma lo sono stata ancora di più dopo aver conosciuto delle persone fantastiche di diversi paesi con tante storie e esperienze da raccontarmi.

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